Antonello Natale, fotografo professionista, si avvicina alla fotografia all'età di 8 anni, quando scopre la magia della camera oscura. E' il 1968. L'entusiasmo giovanile e l'interesse per la sperimentazione delle tecniche di stampa, in bianco e nero e a colori, si fondono armonicamente con la naturale predisposizione di Antonello per la fotografia. Grazie all'alto livello tecnico raggiunto e alla considerevole esperienza maturata, nell'arco di pochi anni avrà l'opportunità di collaborare con artisti alla realizzazione di stampe Fine Art, quando ancora frequenta il liceo scientifico. Questa esperienza formativa originaria lascerà un segno profondo nel suo lavoro e lo porterà a interessarsi ai principi e alla storia della fotografia. Si viene così a definire il rapporto binario di Antonello con la fotografia che viaggia in parallelo tra storia e produzione contemporanea. La passione del collezionista-restauratore di apparecchi fotografici di interesse storico-artistico diviene indissolubile rispetto alla professione del fotografo, esercitata principalmente nell'ambito dello still-life e della fotografia industriale, non tralasciando l'architettura. Oggetti antichi e contemporanei fanno parte del suo universo: macchine al collodio e visori stereoscopici d'epoca coabitano con fotocamere digitali. Nel 1983 apre il proprio studio professionale, avendo già all'attivo un portfolio considerevole. Nel primo anno di attività avvia la collaborazione con alcune tra le più note agenzie pubblicitarie, tra cui la Broucc che gli affida l'incarico per la realizzazione di scatti per importanti campagne pubblicitarie (BBB filati che viene pubblicata su 14 testate, Nostromo, Giò Stile, Ignis e molte altre). Nel 1984 consegue il diploma presso l'Istituto Europeo di Design (IED) di Milano, dove ha frequentato il Corso Triennale di fotografia pubblicitaria. Nello stesso anno ha inizio un importante rapporto di collaborazione, intenso e di lunga durata, con la ditta Cimbali, leader mondiale nella produzione di macchine professionali per caffè espresso, che coinvolgerà Antonello in un'affascinante ricerca incentrata sulla rappresentazione degli oggetti riflettenti. Nel 1988 tiene un seminario di tre giorni dal titolo La fotografia degli oggetti riflettenti, su invito del Direttore del Dipartimento di fotografia dello IED di Cagliari, testimonianza della competenza raggiunta. A partire dal 1985 Antonello avvia la collaborazione con l'agenzia RRCJ che gli commissionerà numerosi e prestigiosi incarichi per la realizzazione di immagini per depliant e campagne pubblicitarie, per conto di primarie aziende del settore farmaceutico (Farmitalia, Recordati, Pierrel, Sanofi, per citarne solo alcune). Non mancano esperienze nel settore della moda e campagne pubblicitarie per aziende produttrici di cosmetici. Antonello instaura una relazione complessa con il soggetto che restituisce nella ripresa fotografica attraverso una personale sintesi tra rappresentazione oggettiva ed un'originale interpretazione espressiva. La conoscenza del soggetto è per Antonello atto fondante della sua professione, come la "posa della prima pietra" per la costruzione di un edificio. Si muove leggero intorno alla definizione del set, studiando il soggetto fino a coglierne l'essenza che si trova oltre la sostanza; determina con attenzione il punto di ripresa ed opera un'attenta e quasi maniacale manipolazione delle fonti di luce attraverso un processo attentamente calibrato. Il realismo è sublimato nel dettaglio intellegibile su cui si sofferma piacevolmente l'occhio, complice una luce naturale elegante e vibrata, l'interpretazione espressiva si avvale della contrapposizione tra presenza e assenza di luce. Fa da cornice una spiccata sensibilità per la composizione delle inquadrature. Un coraggioso disegno di riflessi decisi illumina a tratti l'oggetto, in parte avvolto in uno "sfumato" che ne stempera i confini, aumentando la liricità della rappresentazione e invitando l'osservatore a partecipare e conseguire una propria lettura personale. Elisabetta De Maddalena |
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